Le bollicine italiane che battono quelle francesi
Le 81 cantine premiate

Le bollicine italiane sono le migliori del mondo. Lo dicono i giurati dello Champagne & Sparkling Wine World Championships. È la più importante competizione del pianeta sui vini del perlage. Il gruppone dalla Val d’ Aosta alla Sicilia (in tutte le regioni italiane si produce ormai spumante) ha battuto per la prima volta i vignaioli e le maison francesi. Finora l’ unico primato italiano era quello della quantità.

Trainati da 540 milioni di bottiglie di Prosecco, i produttori del Belpaese hanno sorpassato da qualche anno quelli dello Champagne. Un record dal valore relativo, perché mette a confronto masse di vino venduto a pochi euro con grandi quantità di bottiglie della fascia più alta. «Stavolta è diverso – dice Camilla Lunelli delle Cantine Ferrari di Trento – il confronto è stato sulla qualità, e il risultato è importante perché arriva da una giuria sopra le parti, la più importante del mondo». Un doppio successo per la famiglia Lunelli: per la terza volta Ferrari è stata proclamata «Cantina dell’ anno», come nel 2015 e nel 2017. «Un successo incredibile», lo definisce Stevenson, affiancato in giuria dai Master of wine Essi Avellan e Tony Jordan. La vittoria è la somma delle medaglie, d’ oro e d’ argento, assegnate alle aziende. Ferrari ne ha ricevute 15 d’ oro per i suoi Trentodoc, tra cui il Ferrari Brut e il Maximum, battendo la Maison de Champagne Louis Roederer. «Siamo orgogliosi anche perché – spiega il presidente di Ferrari, Matteo Lunelli – la Trentodoc è la denominazione italiana con il maggior numero di medaglie (27) in questa competizione».

Al secondo posto italiano la Franciacorta (26). Matteo, Camilla, Alessandro e Marcello Lunelli Matteo, Camilla, Alessandro e Marcello Lunelli Le cantine di 18 Paesi hanno ottenuto 185 medaglie d’ oro e 212 d’ argento. All’ Italia sono andati 71 ori e 92 argenti: riconoscimenti quasi raddoppiati negli ultimi anni. Segno di una qualità sempre più diffusa. La Francia, invece, è rimasta quasi ferma in vetta, fino a retrocedere al secondo posto. È comunque la Champagne la regione vinicola mondiale più premiata, 61 ori e 49 argenti. Gli inglesi, grazie al cambiamento climatico, hanno raddoppiato gli ori (16).

Il fenomeno delle bollicine interessa buona parte del pianeta: Germania, Spagna, Moldavia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada e Cina hanno aumentato del 75% i loro piazzamenti negli anni. Nel 2019 sono salite di un terzo le bottiglie in gara. «E non si tratta solo delle cuvée di prestigio – spiega Stevenson – noi incoraggiamo le aziende a puntare sulle loro bottiglie entry-level, spesso quelle più votate». Con una sorpresa su tutte, la rinascita del Lambrusco di qualità: 7 ori e 7 argenti. «In passato il Lambrusco ha avuto una cattiva reputazione nel mondo – conclude Stevenson – ma noi abbiamo trovato vini fruttati, luminosi e con tannini maturi. Una rivelazione».